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L'assessore Rau: un primo passo importante la delibera su Equipolymers a Ottana

27.05.05 - comunicati stampa - anno 2005
L'assessore dell'Industria continua a essere impegnata per il positivo sviluppo di tutti i progetti di investimento sulla chimica e sull’industria sarda. Così Concetta Rau ha commentato stamattina la notizia della delibera definitiva del CIPE su Equipolymers. L'Assessore ha ringraziato le organizzazioni sindacali, le associazioni di categoria, gli amministratori locali e i collaboratori dell’assessorato per la grande mole di lavoro svolto sinora su questo terreno.

La giunta regionale deliberò il 4 novembre del 2004 sulla compatibilità con la programmazione regionale della proposta della società Equipolymers Spa, appartenente al gruppo multinazionale Inca Intemational. Il programma di investimenti prevede il potenziamento dell'impianto di produzione del PTA, dell'impianto di polimerizzazione e la realizzazione di un nuovo impianto di regradazione del PET amorfo.

L'investimento proposto, pari a complessivi 89,99 milioni di euro, riguarda: la nuova linea PET - costruzione linea unica polimerizzazione (69 milioni di euro): il revamping Impianto PTA (14 milioni di euro), il trattamento biologico acque di scarico (4,79 milioni di euro), sicurezza e qmbiente (2,2 milioni di euro).
La giunta riconosceva allora che il gruppo multinazionale Inca Intemational per contrastare la concorrenza, in particolar modo quella proveniente dalle imprese asiatiche, ha costantemente investito nel potenziamento degli impianti produttivi del sito di Ottana al fine di garantire livelli di efficienza produttiva elevati, innalzare la capacità produttiva e, quindi, abbassare, attraverso la realizzazione di economie di scala, i costi unitari di produzione.

Anche la nuova proposta di contratto di programma andava, secondo la giunta regionale, in questa direzione, con riferimento anche alla nuova proposta di contratto di programma, alla tecnologia di produzione, con il nuovo piano degli investimenti proposto, le innovazioni di processo che consentiranno ulteriori risparmi nei consumi di materie prime. Per poter continuare a produrre PET in modo remunerativo e difendere nel contempo la quota che la Inca Intemational S.p.A. detiene nel mercato europeo, occorreva intervenire con urgenza sulla struttura dei costi di produzione. La direzione della Inca International S.p.A. intendeva tutelare I'investimento a suo tempo fatto, e gli ulteriori e recenti investimenti già effettuati, così come intendeva sostenere le competenze sviluppate nel sito di Ottana e, pertanto, intende portare avanti una soluzione alternativa alla chiusura degli impianti.

Per queste ragioni, con la proposta di contratto di programma si intendeva realizzare un profondo intervento strutturale sugli impianti di Ottana, tale da porre lo stabilimento in una posizione non più subalterna ma di preminenza rispetto alla più qualificata concorrenza europea, attraverso la costruzione di un impianto di PET "best in class", rispondente alla migliore tecnologia oggi reperibile sul mercato. Tale intervento insiste in particolare: sulla linea di produzione di PTA al fine di eliminare le diseconomie dovute soprattutto agli alti consumi di utilities (energia elettrica, vapore, azoto, trattamento reflui); sulla linea di produzione del PET con una radicale innovazione di processo produttivo attraverso la introduzione di una nuova ed unica linea di polimerizzazione da 150 mila ton in sostituzione delle attuali 10 linee ormai obsolete e anti-economiche;
sulle attività e i processi industriali che maggiormente hanno un impatto ambientale al fine di minimizzare I'emissione di sostanze inquinanti e migliorare la gestione ed il trattamento dei reflui.
L’assessore Concetta Rau sottolinea anche oggi come l’iniziativa approvata adesso dal CIPE miri al consolidamento, potenziamento e ampliamento del più importante impianto chimico esistente nel sito di Ottana e che risulta strategica ai fini del raggiungimento degli obiettivi fissati dallo stesso Accordo di programma.

"La realizzazione degli investimenti previsti, con la produzione di maggiori quantità di PET amorfo, consentirà di attivare una importante verticalizzazione con un'altra attività produttiva proposta dal Gruppo multinazionale CFP, che prevede di insediare nel sito di Ottana impianti per la produzione di film plastici mediante attivazione di un contratto di localizzazione, in fase di avanzata definizione".
L'assessore dell'Industria ha detto ancora: "L'investimento proposto riporta fra le voci di spesa un intervento di trattamento biologico delle acque di scarico per 4,79 milioni di euro; si tratta di un intervento infrastrutturale che la società propone. Poiché sono in corso investimenti di ammodernamento dell'impianto di depurazione consortile esistente, l'Assessore ritiene opportuno fare un approfondimento, anche con il coinvolgimento degli enti locali e del consorzio industriale, al fine di evitare sovrapposizioni ed individuare la soluzione di maggiore efficienza in un ottica di massimizzazione dei benefici per tutte le imprese del sito.

Ai sensi dell'Accordo di programma sulla riqualificazione dei poli chimici della Sardegna e di successive intese sottoscritte con il Govemo nazionale, si è stabilito che, con specifico riferimento agli strumenti di incentivazione alle imprese, per il sito di Ottana la copertura finanziaria degli interventi sarebbe stata a totale copertura statale (con l'impegno complessivo ad uno stanziamento di 100 milioni di euro), mentre per gli interventi riguardanti i siti di Assemini e Porto Torres, la copertura finanziaria sarebbe stata assicruata in parti eguati da risorse pubbliche statati e regionali. Per la proposta della società Equipolymers non si prevede cofinanziamento con fondi regionali.

Dopo la delibera di novembre, l'Assessorato dell'Industria ha sollecitato la redazione del progetto con altissimi livelli di dettaglio, ha seguito passo passo la presentazione dei progetti, ha fatto una puntuale istruttoria, ha chiesto approfondimenti.

L'iniziativa è sì di consolidamento e non di espansione (non ci sono nuovi posti di lavoro) ma è importantissima perché si pone in un’ottica di filiera rispetto all’altro grande investimento nell’area, quello della CFP che prevede 60 nuove unità lavorative. Sulla questione in queste ore l’Assessorato è impegnato a far valere davanti al Ministero le ragioni di compatibilità dei progetti con gli obiettivi dell’accordo di programma sulla chimica. La Regione ha già deliberato ad aprile la sua positiva istruttoria, il ministero non ancora.


Ufficio stampa