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Pigliaru, intervista pubblica per Panorama d'Italia. "Il futuro della Sardegna è nelle nostre straordinarie risorse"

01.10.16 - comunicati stampa - Comunicati stampa
Patto con il Governo, riforma della Sanità, trasporti, agroalimentare, vertenza entrate, migranti. Sono questi e molti altri i temi trattati nell'intervista al presidente Francesco Pigliaru del direttore di Panorama Giorgio Mulè. L'incontro a due, ospitato oggi nella sala consiliare di Palazzo Regio, è tra gli appuntamenti dell'iniziativa Panorama d'Italia, che in questi giorni fa tappa a Cagliari.
Passaggio fondamentale, il Patto firmato con il Governo, che per la Sardegna ha l'obiettivo di mitigare gli svantaggi dati dalla condizione di insularità. "Abbiamo ottenuto oltre 3 miliardi, tra risorse ordinarie ma riprogrammate e interventi straordinari per continuità territoriale aerea, mobilità interna e metano", ha sintetizzato Francesco Pigliaru, sottolineando come sia "nostra responsabilità, ora, spenderli bene." Rispondendo alle domande sul fronte dei trasporti, il Presidente della Regione ha approfondito la questione low cost: "E' un tema cruciale e i territori italiani non devono essere lasciati troppo soli nel rapportarsi a un giocatore che si è imposto così tanto a livello europeo come Ryan Air. E’ certamente utile che i singoli territori trattino, ma con un interlocutore così forte è bene che sia il Paese a sedersi e discutere. Con un coordinamento chiaro e una linea comune, pur nel rispetto delle specificità di ognuno, siamo più forti, altrimenti si verifica uno squilibrio: da un lato un unico, grande negoziatore e dall’altro tanti piccoli e isolati".
Francesco Pigliaru ha poi parlato della riforma della sanità: "Abbiamo lavorato alla fusione tra le otto Asl in un'ottica non Cagliari-centrica, per questo l’assessorato è rimasto nel capoluogo, ma la sede della Asl unificata è stata posta a Sassari e quella dell'Azienda regionale per l'emergenza urgenza a Nuoro. Abbiamo bisogno di tenere unita la Sardegna e per questo quando si può decentriamo. Con la fusione delle Asl abbiamo superato una situazione di disordine, non sapevamo chi assumesse chi, la spesa farmaceutica era fuori controllo, si stava generando un deficit crescente. Poi abbiamo fatto una riforma coraggiosa per avere maggiore uniformità, vedere quanto velocemente si può risparmiare e soprattutto dare servizi migliori ai nostri cittadini. Altro tassello è la rete ospedaliera, la cui razionalizzazione è un passaggio fondamentale per raggiungere l'efficienza e arrivare all'eccellenza di cui abbiamo bisogno".
Altro tema è stato quello delle energie rinnovabili: "La Sardegna come regione autonoma energeticamente? Sì, è un obiettivo possibile, anche nel Nord della Germania si sta sperimentando l’autonomia energetica di un’isola con le rinnovabili, peraltro in collaborazione con due realtà sarde come il Crs4 e l’Università di Cagliari, quindi si può fare, bisogna vedere quando. Nel frattempo abbiamo stanziato 20 milioni per iniziare a strutturare la rete di punti di ricarica per le auto elettriche, a cominciare dalle tratte turisticamente più battute".
Da qui ai temi fisco ed entrate: "Abbiamo mantenuto l’impegno di non aumentare l’addizionale Irpef, rimasta ai minimi", ha sottolineato Francesco Pigliaru. "Ci siamo dati un profilo di rientro dal deficit che non implica un aumento delle tasse. Poi abbiamo chiuso la Vertenza entrate, questione decennale con lo Stato centrale che faceva fatica a riconoscerci diritti che la Corte Costituzionale ci aveva invece riconosciuto. Abbiamo scritto norme di attuazione che sono state un grande risultato. Questo garantisce sicurezza sulle entrate finora controverse, circa 130 milioni di euro all'anno e il riconoscimento di tutti gli arretrati, 900 milioni di cui 300 già versati a gennaio scorso. Quanto ai punti franchi, la Regione si impegna a sbloccarli", ha detto il presidente Pigliaru. " Stiamo inoltre lavorando insieme a Corsica e Baleari perché la condizione di insularità sia riconosciuta dall'Europa per arrivare a norme di vantaggio compatibili con le regole comunitarie, come accade per le isole ultraperiferiche." Altro punto del dialogo è stata la questione migranti: "La Sardegna concorre al Piano Nazionale di Distribuzione dei migranti per il 2,96% del totale presente sull’intero territorio nazionale e le quote vengono rideterminate periodicamente dal Ministero dell’Interno in base al numero complessivo dei migranti giunti nel nostro Paese", ha chiarito il Presidente.
"Una volta accettato il sistema delle quote di ripartizione allora non ha senso dire che dobbiamo impedire qualunque arrivo di migranti in Sardegna se, nel conteggio proporzionale, si resta entro il 2,96. Ciò detto, pretendiamo il rispetto delle quote e lavoriamo per gestire l'emergenza umanitaria gravissima che ci troviamo davanti. Il modello verso cui vogliamo andare è quello dell'accoglienza diffusa: sappiamo che distribuendo possiamo avere un impatto più basso e una integrazione molto più alta dei flussi migratori".
Il presidente ha poi sottolineato come non abbia alcun senso legare le politiche sull'immigrazione alla disoccupazione giovanile, spiegando che si tratta di risorse differenti, che non possono in alcun modo essere confuse. "L'impatto di queste politiche sui nostri giovani è minimo. Il problema della disoccupazione giovanile c’è in tutta Europa e non è aggravato dall’immigrazione, che va a coprire lavori diversi da quelli che i nostri ragazzi vogliono. A loro dobbiamo dare una buona istruzione, cosa su cui noi puntiamo moltissimo attraverso il progetto Iscol@, investendo sia nell'edilizia scolastica che nella didattica”. Tra i temi toccati, la crisi della grande industria e, in particolare, la questione Sulcis. “Abbiamo lavorato molto e molto faremo ancora, andando avanti con enorme impegno per salvare e rilanciare tutto ciò che è possibile ", ha detto il Presidente della Regione, ricordando come questa Giunta abbia, tra le altre cose, "messo in sicurezza la Portovesme Srl, rinnovato il contratto di servizio di una centrale Enel che avrebbe chiuso, messo in ordine Igea che ora sta facendo le bonifiche, oltre ad aver ottenuto per l'energia un prezzo tra i più convenienti d'Europa, creando le condizioni per rendere molto più interessanti, agli occhi dei grandi investitori, realtà come lo smelter di Portovesme. Ciò detto, sulle prospettive della Sardegna, nel Sulcis come nel resto dell'Isola, dobbiamo guardare avanti. Il futuro è nelle straordinarie risorse che abbiamo, a partire da agroalimentare e turismo." Sul fronte degli scenari politici, infine, Francesco Pigliaru ha ribadito di voler "discutere di contenuti prima che di nomi".