Àidu
IV Premio del Paesaggio - Sezione fotografica
Autore: Andrea Canducci
Titolo progetto: Àidu
Descrizione progetto:
Il progetto fotografico vuole mettere in evidenza come la Sardegna sia una regione in cui, sotto molti aspetti, la relazione tradizionale di fiducia tra uomo e natura è cresciuta nel tempo lentamente e non senza sacrifici.La realtà di una vita dura e di una natura difficile crea un forte contrasto con la bellezza paradisiaca di questi luoghi. È proprio questo rapporto di opposizione che secondo l'autore ha contribuito a formare e contraddistinguere gli usi e i costumi della cultura sarda, generando una forma di rispetto reciproco e di legame molto forte tra il popolo sardo e l'ambiente che lo circonda.
Oltre il buio
IV Premio del Paesaggio - Sezione fotografica
Autore: Massimo Mastrorillo
Titolo progetto: Oltre il buio
Descrizione progetto:
La Sardegna è una terra spesso ancorata al passato, e così le sue popolazioni. Il Progetto “Oltre il Buio” trae il suo spunto iniziale dalle maschere della Barbagia e dalla dimensione prevalentemente notturna che contraddistingue molte feste tradizionali in Sardegna.
Il percorso fotografico compiuto si vuole concretizzare in uno sguardo al contempo narrativo e antropologico, che tenta di restituire la controversa dimensione di una civiltà arcaica che sposa la modernità senza mai tralasciare quel forte legame che unisce la terra all’uomo che la abita.
ENTROPY Atlantis Revisited
IV Premio del Paesaggio - Sezione fotografica
Autore: Andrea Botto
Titolo progetto: ENTROPY Atlantis Revisited
Descrizione progetto:
I tempi dell’uomo e della natura raramente coincidono; si limitano piuttosto a trovare un difficile equilibrio, anche se apparente, perché in continua trasformazione attraverso un’entropia irreversibile. Con la collaborazione di alcuni studiosi e geologi sardi, l'autore ha cercato dei luoghi che, pur segnati dall’uomo, avessero conservato alcuni elementi originari e altri in cui la natura è la sola protagonista, dove la sua opera ha lasciato segni ben più profondi di quelli umani. Provando così a restituire questo senso di precarietà, senza voler risolvere in modo diretto le immagini e nemmeno suggerendo una neutralità o un’assenza di giudizio impossibili da mettere in pratica.