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Storia

Territorio di antiche origini, Sadali presenta numerose emergenze archeologiche dell'età Eneolitica e del periodo nuragico. Fra i nuraghi si ricordano infatti quelli di Accodu, Seddori, Casteddude, Istria, Nuralossu, Larzu, Su padente, Pala nuraxi e Taccu Piccinnu.

Alcune antiche tombe testimoniano invece la presenza romana nel paese che tuttavia assunse il suo definitivo assetto nel periodo medievale.

Facente parte del giudicato di Cagliari, nel 1257 Sadali passò dal dominio pisano a quello dei Visconti e dunque fu annoverato fra i territori del giudicato di Gallura. Una volta estinta la famiglia, il feudo fu amministrato nuovamente dai pisani per passare successivamente alla corona aragonese che la concesse in feudo a Nicolò Carroz, a Bartolomeo Subirats e Guglielmo Montgry.

Il primo di essi entrò nel pieno possesso del feudo che alla sua morte passò ad Alibrando de Açen e successivamente a Giovanni Carroz che lo annesse al feudo di Mandas. Infatti il Ripartimiento de Cerdena, altrimenti conosciuto come Compartimento de Sardenya (1358), attribuisce il paese di "Sadeli" a Johan Carroz della curatoria di "Siulo".

A causa delle ostilità fra re Pietro IV e il giudice Mariano IV il feudo fu occupato dalla truppe arborensi e, dopo la battaglia di Sanluri, riprese il suo peregrinare di feudatario in feudatario, dai Ladron agli Hurtado de Mendoza, passando per le famiglie Zuñiga e Pimentel, fino ad arrivare ai Tellez Giron.

Nel 1838 fu riscattato dalla sua condizione di feudo grazie alla Carta reale. Nel 1848 entrò a far parte della divisione amministrativa di Cagliari e nel 1927 fu annesso alla provincia di Nuoro per poi passare di recente a quella di Cagliari.

L'impianto del centro del paese è originario del Medioevo e si caratterizza per le sue stradine e per le case in pietra a più piani.
La chiesa di San Valentino, da segnalare come l'edificio più interessante dal punto di vista architettonico, è originaria del XV secolo e presenta un portale gotico. Custodisce al suo interno un tabernacolo ligneo del 1655.

La chiesa bizantina di Sant'Elena, originaria del X secolo, sorge alla periferia del paese e nelle vicinanze di Funtana Manna.
La chiesa di Sant'Antonio, chiamata anche "de su fogu" (del fuoco), forse proprio in riferimento all'alto falò che viene acceso per celebrare il Santo, è stata edificata nel XVII secolo e presenta una sola navata e alcune cappelle laterali di notevole pregio.

Tradizioni
Negli ultimi anni si stanno riscoprendo le vecchie tradizioni popolari. In occasione delle principali festività religiose, l'intera popolazione si riunisce per dar luogo a celebrazioni e riti particolarmente sentiti.
Territorio ricco di tradizioni, storie e saperi, Sadali esprime il meglio di se stesso nelle feste in onore di Santa Maria d'Itria che vede il suo culmine nella ricca e colorata processione alla quale i fedeli partecipano indossando i tradizionali costumi.

I riti di passaggio, atti a sottolineare i cambiamenti della vita individuale riconosciuti anche dalla collettività, svolgono a Sadali un ruolo assai importante. Il termine fu indicato per la prima volta da Arnold van Gennep nell'opera Les rites de passage (1909) e implica la fase preliminare di separazione, la vera e propria fase di transizione e la fase di reintegrazione.
Fra le usanze e i riti che ruotano attorno alla celebrazione del matrimonio, rito di passaggio per eccellenza, si ricorda per esempio "Su tillitu 'e porta", durante il quale lo sposo e la sua famiglia si presentano a casa della promessa sposa annunciati da un parente dello sposo, protagonista di una scena dal sapore teatrale durante la quale le amiche della sposa fingono di bastonarlo perchè "consegni" lo sposo alla sua promessa e la possa accompagnare all'altare.

Al paese e alle grotte di Is janas è legata la leggenda delle tre Janas, fattucchiere e fate assai temute dagli abitanti del territorio e note anche per la loro passione per pasticcini, frittelle e varie pietanze che osavano cucinare anche nel periodo di digiuno quaresimale. Si racconta che un frate che passava di lì ebbe l'ardire di violare la loro dimora e di rimproverarle per l'ostentato spregio delle regole divine.
A causa del suo ardire il povero frate venne ucciso a bastonate e impiccato al centro della grotta. Per punizione le tre streghe furono pietrificate insieme agli utensili da cucina e al corpo del frate che ancora, insieme alle grandi concrezioni raffiguranti le Janas, pende dal soffitto nella forma di una affascinante stalagmite.

Territorio
Il comune di Sadali è situato a circa 750 metri sul livello del mare e si estende in forma trapezoidale su un territorio caratterizzato da brevi pianure, aspri rilievi e vallate rigogliose attraversate da numerosi corsi d'acqua piccoli e medi.

Le campagne nei pressi del paese sono ricche di fitti boschi e varie sorgenti. Proprio per la presenza così importante di corsi d'acqua il paese è anche chiamato "paese dell'acqua". Nei pressi della chiesa di San Valentino sgorga l'acqua cristallina di una piccola cascata nella quale confluiscono le numerose sorgenti presenti e che sbocca poi da un vero e proprio baratro sotterraneo chiamato Sa bucca manna (la grande bocca).
Famoso, inoltre, il suggestivo inghiottitoio di Su stampu de su turnu, situato tra il territorio di Sadali e quello di Seulo, che raccoglie le acque del rio Spinedda che confluiscono a cascata da un buco della roccia.

La zona ospita una avifauna varia che comprende numerose specie di rapaci, colombacci, pernici e ghiandaie. Per l'appassionato e il visitatore attento, sarà anche possibile osservare martore, chinghiali e donnole.

Il luogo che maggiormente affascina e attrae i visitatori è quello delle grotte di Is janas (le fate), grotte di origine carsica lunghe 300 metri che presentano ricche concrezioni calcaree, stalattiti, stalagmiti, inghiottitoi, depressioni imbutiformi, vere e proprie sculture naturali e una varia e interessante fauna di tipo cavernicolo come il pipistrello comune, i lepidotteri Autographa gamma, il coleottero della specie Ovobathysciola Gestroi e la salamandra Speleomantes Imperialis.

Le grotte accolgono il visitatore in un vestibolo decorato naturalmente con enormi stalattiti e cedono il passo a S'omu de is janas (casa delle fate) che deve il suo nome alla leggenda che vuole che le tre imponenti stalagmiti siano tre streghe pietrificate. Colate calcaree parietali e veri e propri drappeggi di un biancore suggestivo incorniciano le tre grandi Janas sormontate da una volta di stalattiti di notevole suggestione.
Nella grotta di Su mulinu, chiamata in questo modo per via della forma di una delle sculture naturali presenti al suo interno, è inoltre possibile osservare una stalagmite che per la sua forma ricorda una Madonna con bambino e una sorta di vela raffigurante il volto della Sindone.
Attraverso un lungo e stretto corridoio, ornato da strette e piccole colonne calcaree, si giunge alla cosiddetta sala del guano, luogo di rifugio di colonie di pipistrelli.

Economia
I comparti alla base dell'economia del paese sono quello agricolo e quello dell'allevamento di ovini, caprini, bovini e suini.
Il settore edilizio e turistico si è ultimamente sviluppato grazie alla grande azione di recupero delle tradizioni e di valorizzazione delle bellezze del territorio.